Seborga è un paese posto all’interno della provincia di Imperia e dista dal capoluogo circa 40 km. Dai suoi 517 m. domina il paesaggio circostante ed è un punto panoramico d’eccellenza sul mar Ligure, sulle Alpi e sulla costa francese.
E’ circondato da una natura incontaminata e da terrazzi floricoli a pieno campo che dagli anni “60 sono il simbolo di una predominante attività agricola.
Il settore portante dell’economia è infatti la floricoltura, rappresentata soprattutto dalla coltivazione della mimosa Gaulois e di quella delle quattro stagioni e dalla ginestra “seborghina”, conosciuta per la sua resistenza e bellezza.
A Seborga ha sede la cooperativa floricola più attiva e attrezzata del settore. Sono ormai radi gli uliveti della qualità taggiasca che integrano l’economia famigliare agricola.
Il 20% della popolazione è impegnata in attività turistiche mentre il 30 % si reca a lavorare sulla vicina costa italiana, francese e nel Principato di Monaco mentre il restante è dedito alla floricoltura.
Seborga è rimasto un piccolo borgo di antiche origini esaltate e conservate dal suo originale centro storico.
Il fascino della sua storia millenaria è ancor oggi oggetto di discussione e interesse da parte di ricercatori e storici impegnati nell’interpretare il significato della sua primitiva denominazione.
“Castrum Sepulchri” compare per la prima volta nel 954 nell’atto di donazione del paese dal conte Guido di Ventimiglia ai monaci di San Onorato di Lerins che sono, due piccole isole nel golfo di Cannes sulla costa Azzurra.
Per risollevare l’economia di questo centro, i monaci, il cui abate priore aveva il titolo di Principe ecclesiale, dal 1666 al 1687, fecero coniare monete d’oro e d’argento destinate ai mercati orientali.
Chiusa la Zecca per polemiche religiose, i monaci misero in vendita Seborga la quale sarebbe stata acquistata, dopo anni di contrattazioni, dai Savoia e da quel momento ne seguirà le fasi storiche.
Da alcuni anni un seborghino, dal 1963 chiamato Principe Giorgio I, avendo dedicato gran parte del suo tempo alla ricerca dei documenti storici su Seborga, afferma che in realtà questo atto di vendita non sia mai stato registrato e rivendica quindi a Seborga lo status di Principato.
La festività patronale viene celebrata il 20 agosto, data della morte di San Bernardo di Chiaravalle. Nel pomeriggio della vigilia, la statua del santo viene portata dall’oratorio della chiesa parrocchiale, dove viene celebrata la messa, presenziata dalle figure istituzionali e dal principe, s.a.s. Giorgio I, affiancato dai suoi Cavalieri dell’Ordine del Santo Sepolcro di Seborga e dall’ordine dei cavalieri seborghini di San Bernardo di Chiaravalle. Durante la processione pomeridiana, la statua viene ricollocata nella sua sede ufficiale
Questi , oggi preziosissimi, sono in argento e hanno accurate incisioni sulle quali da una parte è raffigurato il busto di San Benedetto e dall’altra due rami di palma, una mitra, un pastorale e una scritta che fa riferimento al Monastero di Lerino