Tuttavia, una donazione di Seborga a Lerino, da parte di un Guido conte di Ventimiglia, non databile nel 954, sembra ritenuta valida nel corso di un processo risalente al 1177, conservato in copia autentica dell’anno 1305. Infatti, nella seconda metà del XII secolo il comune di Ventimiglia pretese che Seborga diventasse parte del proprio territorio. Iniziò quindi una causa con l’abate di Lerino e il 13 luglio 1177 fu emessa la sentenza da parte del vescovo di Ventimiglia e dei consoli ventimigliesi che riconobbero il lascito del conte Guido, in base all’atto di donazione (quod per privelugium bullatum bulla dicti comitis comprobabat) e alla testimonianza di dodici maggiorenti locali. La maggioranza degli storici accademici ammette l’autenticità dell’atto del 1177 ma non mancano autorevoli autori che pongono in discussione anche l’atto del 1177 ritenendolo un falso dell’anno 1305.
Nel 1666, la vigilia di Natale, l’abate Cesare Bacillon appalta a Bernardino Bareste unazecca per la durata di cinque anni dietro a un corrispettivo di 740 lire all’anno. Vi si coniarono imitazioni del petit louis dal 1667 al 1671. Le monete recavano al dritto il busto di san Benedetto e al rovescio lo stemma ancora in uso. La circolazione di queste monete fu vietata dal re di Sardegna nel 1667 e le monete stesse furono stigmatizzate come fraudolente dal vescovo di Nizza nel 1672. Sono noti altri contratti di appalto della zecca nel1679 e nel 1684, ma non sono noti prodotti di questi contratti successivi.
Nel 1697 Vittorio Amedeo II di Savoia è sul punto di comprare il territorio di Seborga ma l’opposizione dei genovesi che fecero pressioni sul papa Innocenzo XII fa sì che la vendita si perfezioni solo trent’anni dopo (il 31 gennaio 1729).
Seborga entrò, con la Liguria, nel 1815 a far parte del Regno di Sardegna prima, del Regno d’Italia e della Repubblica Italiana poi. Dal 1973 al 30 aprile 2011 ha fatto parte della Comunità Montana Intemelia, quest’ultima soppressa con la Legge Regionale n° 23 del 29 dicembre 2010 e in vigore dal 1º maggio 2011.